Gestire attività di Social Media Marketing significa anche e soprattutto conoscere le piattaforme all’interno delle quali si creano e si condividono contenuti, al fine di evitare la rimozione degli stessi, o peggio, la perdita della titolarità di diritti sui contenuti prodotti.
Per questo motivo, la strategia legal aziendale richiamata nei precedenti articoli in materia (a partire da “Il ruolo fondamentale della strategia legal per un marketing efficace e compliant.”) dovrà necessariamente tenere conto dell’applicazione delle condizioni di servizio di ogni singola piattaforma utilizzata per l’attività di digital marketing, per evitare di incappare nell’applicazione di clausole che possono rivelarsi, se non conosciute, particolarmente insidiose.
Qui si seguito analizziamo brevemente le clausole di maggior impatto, tratte dalle condizioni di servizio di Instagram.
Instagram per prima cosa protegge il suo brand
Particolare attenzione si dovrà porre nell’attività di Social Media Marketing condotta su Instagram, che nelle “Indicazioni sul brand” ci ricorda di non usare il social in alcun modo che possa implicare partnership, sponsorship o endorsment con la piattaforma stessa, e in ogni caso di non combinare alcuna parte del marchio Instagram con il nome di un’azienda, con marchi o con altri termini generici ad esso non riferiti, pena la rimozione dei post e il ban dal social media.
Se Instagram riceve le idee dell’azienda, può utilizzarle senza particolari vincoli
Alla voce “Materiali non richiesti” delle Condizioni d’uso si legge “Apprezziamo sempre feedback o altri suggerimenti, ma possiamo usarli senza alcun limite o obbligo di remunerazione nei confronti dell’utente e non siamo tenuti a mantenerne la riservatezza”. Vale a dire che ogni suggerimento è ben accetto, ed utilizzabile dal social che non riconosce alcun compenso per la proprietà intellettuale di quanto comunicato. L’attività di Social Media Marketing dovrà quindi tener ben conto di questa previsione, onde evitare la condivisione di idee o progetti che possano essere poi utilizzati da Instagram stesso, senza alcun riconoscimento per l’azienda.
Quando usa Instagram, l’azienda dichiara di essere titolare di tutti i diritti necessari in relazione ai contenuti che pubblica
Per questa ragione è essenziale che l’ufficio marketing sia in grado di gestire correttamente le attività di raccolta di autorizzazioni e consensi, soprattutto con riferimento ai contenuti che comportano l’applicazione della normativa in materia di diritto d’autore (come ricordato qui) e in materia di privacy (come sottolineato qui); Instagram infatti afferma che “L’utente non può pubblicare le informazioni private o riservate di un’altra persona senza autorizzazione o eseguire qualsiasi azione che violi i diritti di terzi, compresi i diritti di proprietà intellettuale” e di conseguenza che l’utilizzo della piattaforma comporta come “L’utente dichiara di essere titolare di o di aver ottenuto tutti i diritti necessari in relazione ai contenuti che pubblica o condivide”.
La violazione di queste previsioni può comportare ancora una volta, su segnalazione, l’eliminazione dei contenuti fino ad arrivare all’impossibilità di usare l’APP per la violazione dei termini di servizio.