1. Il cambio di paradigma economico
Il 15 settembre 2008 segna un momento fondamentale per la recente storia dell’economia mondiale. È la data in cui la banca d’affari statunitense Lehman Brothers, la quarta al mondo per grandezza, fallisce trascinando con sé investitori, risparmiatori ma soprattutto la fiducia nelle istituzioni centrali.
Poche settimane dopo, il 31 ottobre 2008, Satoshi Nakamoto pubblica il withe paper Bitcoin, un documento programmatico in cui viene descritta una nuova società economica, fondata sulla distribuzione della governance. È un nuovo approccio socio economico fondato sulla decentralizzazione come metodo per garantire la stabilità: la fiducia degli investitori non è posta più sulle istituzioni centrali ma distribuita tra tutti gli aderenti al progetto Blockchain Bitcoin. Il nuovo paradigma economico assume la forma della fiducia distribuita.
2. Scarsità digitale
Sotto un profilo tecnico la struttura della Blockchain consente, tra le altre cose, di introdurre nel modo digitale una caratteristica fondamentale del mondo analogico: la scarsità.
Il concetto di scarsità in economia è facilmente comprensibile pensando all’oro, al petrolio, ai diamanti il cui valore è diretta espressione della loro rarità.
Nella Blockchain è possibile collocare dei dati (di qualunque natura essi siano) in un preciso spazio temporale (time stamping) ed è possibile creare un archivio immodificabile e pubblico (distributed public ledger) nel quale i dati, collocati temporalmente, vengono registrati.
Creare un registro digitale in cui i dati vengono individuati in base al tempo della registrazione consente di rendere univocamente determinati quegli stessi dati. Nel mondo digitale, dove i dati possono essere duplicati all’infinito e praticamente senza costo, introdurre il concetto di univocità corrisponde a introdurre il concetto di scarsità e quindi creare valore.
3. I Token e gli NFT
I token all’interno dell’ecosistema Blockchain, sono “gettoni digitali” che possono rappresentare valuta (payment token), azioni, quote o proprietà (security token) o beni e servizi (utility token); la caratteristica comune dei token è la loro cumulabilità e fungibilità; è sempre possibile scambiare un token con un altro di pari valore (si pensi allo scambio di Bitcoin).
Gli NFT costituiscono eccezione alla regola. Dal nome stesso si comprende che la loro caratteristica principale è la non sostituibilità: ciascun NFT è un token unico e non fungibile.
Se il merito della rete Blockchain è stato quello di portare la scarsità nel mondo digitale, quello degli NFT è stato un passo ulteriore portando l’unicità nel mondo digitale.
4. NFT: oggetti digitali unici
Le applicazioni pratiche che derivano dal rendere un bene digitale “unico” sono le più svariate: è possibile creare opere d’arte digitali uniche o digitalizzare opere d’arte analogiche rendendole collezionabili, è possibile rappresentare asset proprietari il cui scambio ha l’effetto di passare la proprietà, è possibile rendere uniche immagini, clip o audio.
Nell’approfondimento dal titolo “NFT & Arte Digitale” del corso di European Intellectual Property Law attivato presso il Master in Global Development and Entrepreneurship del Dipartimento di Economia dell’Università Ca’ Foscari di Venezia si parlerà di questo e di molto altro.